Egregio Signor Sindaco Fioravanti,
in questa giornata solenne del Primo Maggio, faro di civiltà che illumina il valore supremo del lavoro e la dignità intrinseca di ogni individuo, mi rivolgo a Lei non solo come cittadino, ma come anima che vibra all’unisono con chi subisce l’ingiustizia e l’attacco premeditato.
Scrivo mosso da un profondo senso di sdegno e, al contempo, da un’incrollabile solidarietà per l’ondata di fango che ha tentato, invano, di sommergere la Sua persona e l’istituzione che con onore rappresenta.
Abbiamo assistito, con crescente amarezza, al tentativo di trasformare il legittimo dibattito politico in un’arena di livore, dove la critica cede il passo all’insulto e la ragione all’odio cieco.
Come acutamente osservò Voltaire, “la calunnia è come una moneta falsa: molti che non la saprebbero coniare, la mettono volentieri in circolazione”.
E noi abbiamo assistito, attoniti, alla diffusione di questa vile moneta, coniata nelle oscure fucine dell’odio social e brandita da chi, per miope convenienza politica, scambia l’arena democratica per un campo di battaglia dove ogni colpo basso è lecito.
La Sua decisione, ferma e coraggiosa, di denunciare i 144 responsabili di questi messaggi intrisi di veleno non è mera difesa personale, Signor Sindaco: è un atto di altissimo valore civico, un faro che si erge a tutela della dignità del dibattito pubblico, un monito severo a quanti credono di poter lordare impunemente la reputazione altrui dietro lo scudo dell’anonimato o della tastiera.
È un gesto che difende la libertà autentica, quella che si nutre di rispetto e verità, da quella fasulla, che è solo licenza di offendere e distruggere.
Non si lasci scalfire, Signor Sindaco.
Rammenti il vecchio adagio, pregno di saggezza popolare: “gli alberi che portano i frutti migliori sono quelli più colpiti a sassate”.
Che queste pietre, scagliate con livore, siano per Lei la conferma amara, ma inequivocabile, del valore del Suo operato e della bontà dei frutti che la Sua amministrazione sta offrendo ad Ascoli Piceno.
Chi non costruisce, chi non offre frutti, raramente attira l’attenzione dei detrattori sistematici.
In questi frangenti, dove l’ombra dell’intimidazione cerca di allungarsi e il peso dell’ingiustizia potrebbe sembrare opprimente, risuonino potenti le parole di Seneca: “Non è perché le cose sono difficili che non osiamo, è perché non osiamo che sono difficili”.
La Sua audacia nel non piegarsi, nel proseguire il cammino con la schiena dritta e lo sguardo rivolto al futuro della nostra città, trasforma la difficoltà in sprone, la sfida in opportunità di riaffermare la forza mite ma inflessibile dei principi democratici.
Osare difendere la verità, osare continuare a servire la comunità nonostante gli ostacoli, è la più alta dimostrazione di leadership.
La vera libertà, quella che Lei difende con il Suo esempio e le Sue azioni, non è l’urlo scomposto di chi odia, ma il dialogo costruttivo di chi ama la propria comunità.
Non è l’attacco personale, ma il confronto sulle idee, anche aspro, purché fecondo.
La vera libertà, quella che i Suoi detrattori invocano strumentalmente, non si esprime nell’insulto gratuito o nella minaccia velata, ma nella capacità di riconoscere la dignità dell’altro anche quando le visioni politiche divergono.
I principi democratici che tutti dovremmo difendere si fondano sul rispetto reciproco, non sull’annientamento dell’avversario.
In questa giornata che ci ricorda la nobiltà del fare e del costruire insieme, che celebra il valore del lavoro, della cooperazione e della dignità umana, Le auguro di trovare nelle radici profonde della nostra comunità la forza per trasformare questa dolorosa esperienza in un’opportunità di rinascita del dialogo civile.
La Sua resilienza sia d’esempio, la Sua determinazione sia la vera forza.
Come un timoniere esperto, non abbandoni la barra nei momenti di tempesta, ma la tenga più salda che mai.
Continui a tessere la tela della Sua visione per Ascoli Piceno, con la stessa dedizione e la stessa passione che hanno contraddistinto il Suo mandato.
Che la Sua guida sia sempre illuminata dalla passione per il bene comune e dalla ferma convinzione che, alla fine, la luce della verità e della giustizia prevale sempre sulle tenebre della menzogna e dell’odio.
Sappia che la parte sana e laboriosa della città, quella che ogni giorno contribuisce al bene comune, è con Lei.
La stragrande maggioranza dei cittadini ascolani apprezza chi si dedica con serietà e passione al bene comune, resistendo stoicamente alle tempeste dell’odio e della calunnia.
Prosegua, Signor Sindaco, con la certezza che il Suo impegno è la risposta più eloquente e potente a chi vorrebbe farLa tacere.
Con la più profonda e sincera stima e con rinnovata, vibrante solidarietà.
Un Suo concittadino, che crede nella forza della Democrazia e del Rispetto.
W Ascoli Piceno, W il Suo sindaco!